Topic delle letture

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  1. Primrose.
     
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    Spero che già non ci fosse un topic apposito!
    Immagino che molti di voi siano appassionati di letteratura, fumetti, giornali di vario genere e letture in generale. Sarebbe bello scambiare qualche opiniome a riguardo :)

    Al momento sto leggendo "The Fall of Hyperion" di Simmons e sono indecisa se proseguire o meno con Endymion. Il primo capitolo della tetralogia l'ho trovato infatti geniale, a tratti non riuscivo a staccarmi dalla lettura, mentre già con il secondi ho avuto qualche difficoltà, complici le lunghe dscrezioni delle sedute della Gladstone e dei racconti di Severn, a mio avviso le parti meno riuscite del romanzo e tuttavia quelle più corpose.
    Devo ancora concluderlo, mi aspetto qualche colpo di scena (mancano meno di cento pagine) ma dato che il seguito è di molto posteriore non so se darò la precedenza ad altro.
     
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    Neuromancer

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    Mi sembrava che ci fosse un topic simile, ma non so dove sia finito.

    Io vorrei essere un buon lettore, ma sono una di quelle persone che in un periodo legge 3 libri uno dietro l'altro, e poi per mesi non apre una pagina. Al momento sono in questo periodo in cui accumulo libri e non ne leggo nessuno. Dallo scaffale mi fissano Le Guide del Tramonto, Bay City, una antologia di fantascienza e una biografia su Philip K. Dick...forse sotto feste riuscirò a prendene in mano almeno uno.
     
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  3. Primrose.
     
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    Devo correggere un po' il mio giudizio sul secondo volume del ciclo di Hyperion, dato che le ultime cento pagine sono in effetti le migliori di tutto il libro.
    Resto tuttavia dell'opinione che il primo volume, nella sua assoluta originalità, sia due spanne sopra al secondo, anche alla luce dei personaggi che ne componevano il nucleo centrale.
    In questo caso sia Severn che la Gladstone rimangono poco più che abbozzati quando invece dovrebbero essere il cuore pulsante della narrazione.

    Sono indecisa su cosa iniziare adesso e in quale lingua. Dipende più che altro da quanta energia ho a disposizione XD
     
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    Neuromancer

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    dato che le ultime cento pagine sono in effetti le migliori di tutto il libro

    Azz. Sta cosa mi è capitata con molti libri della saga della Spada della Verità di Goodkind. 400 pagine totali, 300 di noia e il tutto si risolve nelle 100 finali...
     
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  5. Primrose.
     
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    Quello che io chiamo l'effetto Moby Dick! XDD
     
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  6. Primrose.
     
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    Qualche giorno fa ho iniziato Zorro della Allende.
    Mi aspettvo qualcosa di diverso, ma comunque non sembra affatto male. L'autrice la conosco poco, avevo letto La casa degli spiriti ma non mi aveva detto niente.
     
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    GRAMMAR NAZI

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    Io sono curiosissima di leggere qualcosa di suo, ho Paula (che a mia sorella è piaciuto moltissimo) e Il regno del drago d'oro che mi siano stati regalati, ma quando ho avuto voglia e tempo di leggere qualcosa ho quasi sempre preferito rileggere (rileggo quasi più di quanto legga perché mi dimentico tutto). A fatica ho finito la settimana scorsa un libro sulla fast-fashion e ora mi aspetta uno scritto da un professore delle mie scuole superiori (il cui stile mi piace moltissimo) che racconta dei suoi viaggi nei paesi dell'ex Jugoslavia, delle persone, della storia, dei paesaggi e delle prelibatezze. Ho già comprato il suo libro successivo che racconta la storia della sua famiglia e dei periodi storici che hanno vissuto, ma non so quando riuscirò ad aprirlo 😔
     
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  8. Primrose.
     
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    Terminata la lettura di Zorro, romanzetto gradevole ma perdibile, per quanto ben scritto e certamente degno di attenzione per i fan del giustiziere mascherato.

    Al momento alterno la lettura di una lezione di Hannah Arendt a un romanzo di Manzini poco impegnativo (serale),dato che spesso sono troppo rincoglionita per leggere qualcosa di più complesso.

    A breve inizieranno la vacanze e volevo occuparmi di qualcosa di più corposo.
    Ci sarebbero già da tempo a "prendere la polvere" Il rosso e il nero e Delitto e castigo, la cui lettura viene procrastinata da mesi a causa dei problemi sopracitati (rincoglionimento generale).

    Edited by Electric Dreams - 13/12/2018, 16:11
     
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  9. Primrose.
     
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    Terminato il giallo di Manzini, lettura snella e leggera.
    In previsione delle ferie natalizie ho iniziato Delitto e castigo, che avrebbe bisogno di una nuova traduzione come per Guerra e pace (ho letto un po' della nuova e sembra molto più agile e moderna).
     
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    Quest'anno ho letto complessivamente 28 libri, escludendo ovviamente quelli per i corsi in università.
    Rispetto al 2017, in cui ne ho letti 35, devo constatare che purtroppo la media si è abbassata di un po' e non riesco a capire il perché. Forse la laurea? Forse perché ho letto alcuni mattoni e di solito leggo libri più brevi? Forse perché da Gennaio fino a Marzo sono stato depresso perché mi aveva lasciato la ragazza? Boh. Spero che l'anno prossimo arriverò nuovamente a superare i 30.
    Per darvi qualche consiglio, vi propongo alcuni titoli che mi sono piaciuti particolarmente quest'anno.
    1. Siddharta - Herman Hesse.
    Vabbè è famosissimo come romanzo ma qualora non sapeste di cosa si tratti vi invito a comprarlo immediatamente. Hesse, premio Nobel per la letteratura e tra i più famosi romanzieri e intellettuali del 900 tedesco, affronta in questo romanzo di formazione la storia di un Siddharta. Non Gotama, ma uno qualsiasi, alla ricerca di sé stesso e della filosofia che potrebbe fare al caso suo per affrontare la vita.
    Un libro stupendo, adatto soprattutto a noi giovani e a chi cerca sempre e costantemente qualcosa che non riesce mai a trovare.
    2. Il Libro del Mare - Morten Strøsknes
    Da scandinavista ovviamente devo mettere almeno un libro scritto da un Norvegese e tra quelli che ho letto vi consiglio questo. Strøsknes è un giornalista contemporaneo e quest'opera è l'unico suo scritto che è stato tradotto in altre lingue. E' a metà tra la narrativa e la saggistica; parte dall'assurda avventura di Morten e di un suo caro amico, intenzionati a pescare uno squalo della Groenlandia, l'animale più longevo del mondo.
    Da lì si parte per parlare del mare come concetto, come entità astratta e fisica e paragonarlo alla terra e all'universo. Riflessioni stupende scritte, accompagnate da una storia che ci trasporterà nella calma ghiacciata e meditabonda del Mar di Norvegia.
    3. Gente Indipendente - Halldor Laxness
    Altro libro da scandinavista ma che vi consiglio caldamente. Molti lo paragonano a Cent'anni di Solitudine (mio libro preferito) ma secondo me sono due romanzi completamente diversi. L'unico premio nobel della storia dell'Islanda, Laxness, affronta con questo enorme romanzo l'epopea di un uomo e della sua famiglia nell'islanda rurale di inizio 900. Un luogo di cui nessuno sa nulla, lontano dalle guerre combattute con armi ma dove ogni giorno si lotta per sopravvivere in condizioni avverse. Bjartur lotterà contro la morte, la fame, la povertà e il freddo solo e unicamente per mantenere viva la sua libertà e la sua indipendenza, unico ideale per cui secondo lui vale la pena vivere. Il romanzo è piuttosto lungo (edito da Iperborea ovviamente) ma se volete affacciarvi alla cultura Islandese moderna o volete leggere un capolavoro ignorato per molti decenni, è il libro che fa per voi.
    4. Porci con le Ali - Radice, Ravera
    Romanzetto che negli anni 70 divenne un vero e proprio caso editoriale. Parla della storia di due ragazzi liceali che contemporaneamente scoprono il mondo adulto, il sesso e gli ideali rivoluzionari che dal 68 sono stati tramandati a tutti gli adolescenti italiani. Breve e super scorrevole, nella sua semplicità mi è piaciuto moltissimo.
    5. La Regina delle Nevi e altri racconti - Andersen
    Tutte le fiabe della Disney sono prese da favole scritte secoli fa. La Sirenetta, ad esempio, l'ha scritta il danese Andersen. E se volete saperlo, è completamente diversa da quella del cartone ed è di una tristezza allucinante. Se volete sapere com'è e magari volete leggere qualche altra favola fantastica che vi faccia tornare bambini senza mai però essere banale, questa raccolta fa per voi. Rizzoli, con la nuova collana illustrata, propone alcune delle più famose favole di Andersen e le accompagna con le illustrazioni stupende del francese Edmond Dulac.
    Una lettura leggera ma arricchente e un must se volete avvicinarvi alle fiabe nordiche!

    Ok, dopo sto mattone di post torno a chiudermi nel mio angolino. Magari l'anno prossimo scrivo un altro post simile, boh. Ah se avete domande o consigli da chiedere o dare ditemi pure <3
    Spero di avervi stuzzicato un minimo :)
     
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  11. Primrose.
     
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    Io quest'anno ho letto più dell'anno scorso, complice il mio trasferimento in campagna con conseguente tempo di viaggio sui mezzi pubblici che ho quasi sempre impiegato a leggere.
    Seguendo l'esempio del buon Ghost pubblico anche io le letture che mi sono piaciute di più e che consiglierei a tutti voi.

    1. Il nome della rosa - U. Eco
    Sì lo so, forse molti di voi l'hanno già letto, ma tra i manuali di semiotica studiati all'università e i saggi meno specialistici di Eco ho sempre trovato poco tempo per dedicarmi alla sua narrativa. Baudolino mi era piaciuto molto ma lo trovai davvero molto pesante. Questo invece, essendo il primo romanzo, scorre che è un piacere. Meraviglioso, ben scritto, una lettura per tutti, con almeno tre o quattro livelli di interpretazione, dagli esperti di storia, a quelli di semiotica, ai semplici lettori appassionati.

    2. Hyperion - D. Simmons
    Non esagero se inserisco questo libro tra i capolavori assoluti della fantascienza. Onestamente l'avevo sempre sottovalutato, invece sono stata ripagata da una lettura tra le più appassionanti di sempre. Non riuscivo letteralmente a staccare gli occhi dalle pagine. Simmons ha inventato un genere fusion tra sci-fi, fantasy e horror. E che prosa. Leggetelo!
    Consigliato anche La scomparsa dell'Erebus, romanzo storico a tinte horror dello stesso autore che narra della spedizione di Crozier al Polo Nord per la ricerca del mitico passaggio a Nord-Ovest. Un bel romanzo di avventura che mi ha fatto appassionare a questo genere.

    3. Traditori di tutti - G. Scerbanenco
    Se amate i gialli e gli hard-boiled, avete letto con passione tutti i romanzi di Chandler e non sapete più che diavolo leggere perché i gialli odierni sono troppo scontati e poco violenti, bé, leggete Scerbanenco e non ve ne pentirete. Avendo studiato anche a Milano per me poi si trattava di ripercorrere i quartieri in cui sono passata centinaia di volte.
    Questa è roba che negli anni '60 doveva essere pura avanguardia e dà due giri di pista a buona parte dei giallisti contemporanei.

    4. Il rapporto dell'ancella - M. Atwood
    L'ho letto prima di vedere la serie tv, della cui esistenza sono rimasta all'oscuro fino a poco tempo fa, e non capisco perché non venga considerato alla pari di 1984 e di Fahrenheit 451 una delle più importanti distopie letterarie del secolo scorso.
    I contenuti sono solo apparentemente legati alla critica femminista, che ne ha dato forse una lettura superficiale; in realtà è un futuro spaventoso per tutti quello che la Atwood ha delineato in questo romanzo. Un futuro molto, molto verosimile.

    5. Gli amori difficili - I. Calvino
    Io non so perché a scuola si fanno leggere i romanzi peggiori di Calvino. I migliori sono questo, Palomar e Le città invisibili. Forse perché i professori credono che i giovani d'oggi siano scemi e non possano capirli. Ecco che allora propinano loro il Marcovaldo e Il sentiero dei nidi di ragno, che con tutto il rispetto non hanno nulla a che vedere con i capolavori sfornati da questo maestro della letteratura italiana.


    Al momento ho terminato Costruire il nemico, una raccolta di saggi di Eco, e ho iniziato Cavalli selvaggi di McCarthy, perché Delitto e castigo tra tutta questa invasione di parenti è davvero troppo impegnativo.
     
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    Dire che gli Amori Difficili di Calvino sia un capolavoro e Marcovaldo no mi sembra piuttosto azzardata come cosa.
    Anche perché a scuola (a liceo) ti fanno leggere al massimo il Barone Rampante e la trilogia de I Nostri Antenati; Marcovaldo (che fa parte di quel periodo di Calvino favoliere più che romanziere) e Il Sentiero dei Nidi di Ragno sono molto più avanzate come opere. Ovviamente senza parlare di Se una Notte di Inverno un Viaggiatore, che lui stesso reputava la sintesi perfetta di tutto il suo operato come spieganelle Lezioni Americane, scritte poco prima di morire.
    Tra l'altro gli Amori Difficili ha tutti racconti sconnessi e veramente sottotono e le uniche due parti per cui viene studiato in università e dalla critica letteraria sono gli ultimi due racconti La Formica Argentina e La Nuvola di Smog, rispettivamente pubblicate separatamente su delle riviste negli anni 50 e quindi totalmente distinte dal resto dell'opera.
     
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  13. Primrose.
     
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    Avevo dimenticato la Trilogia, che ovviamente ho apprezzato molto (soprattutto Il Cavaliere Inesistente).
    Ad ogni modo a me la serie di racconti è piaciuta più degli altri due romanzi che ho citato, molto "classici" rispetto al Calvino "semiotico".
    De Gli amori difficili mi sono rimaste nel cuore alcune storie e per questo ritengo valga la pena recuperare il libro, più appunto dei Sentieri (che mi ha annoiato).

    Se una notte d'inverno un viaggiatore ce l'ho da anni in libreria, accetterò il tuo consiglio e me lo andrò a leggere ^_^
     
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12 replies since 21/11/2018, 11:08   101 views
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